Bergamo ed il calcio professionistico

La provincia di Bergamo merita una seconda squadra professionistica credibile e seguita ? E come ? 

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di Antonio Milanesi

La provincia di Bergamo per storia, tradizione e potenzialità economiche merita senz’altro una seconda squadra stabilmente nel calcio professionistico. Storicamente si sono avvicendate fra le altre Alzano Virescit ed oggi l’Albinoleffe in chiara difficoltà se non economica (visto quello che ha speso per stare fra i prof.) ma tecnico organizzativa, ma soprattutto partecipata.

Il problema principale è sempre il solito le fusioni sono quasi sempre destinate a fallire perché non hanno alle spalle una città una storia, una tradizione un pubblico almeno potenziale. L’Albinoleffe ne è una chiara dimostrazione quando sono in tanti ci saranno 100 spettatori paganti.. Chi rappresenta l’Albinoleffe ? Albino ? perché gioca a Bergamo e non ad Albino ? Che storia calcistica ha Albino ? Leffe poi è un paese di 5000 abitanti e quindi ancor meno rappresentativo.

 In serie D ci sono sei squadre di cui tre frutto di fusioni dai nomi variegati nel tentativo di rappresentare un ampio territorio e le squadre di provenienza e proprio qui c’è l’errore di fondo. Il voler rappresentare un ampio territorio o marcare il paese di origine alla fine fà snaturare l’intera operazione. Secondo me bisogna sempre mantenere l’identità della squadra SEMPRE. Il Mapello deve essere Mapello, il Bonate deve essere Bonate, nella propria categoria di riferimento, un paese di 6000 abitanti deve fare al massimo la promozione o, esagerando, l’Eccellenza, anche perché difficilmente un paese ha una struttura adatta alla serie D o Lega Pro (vedi Renate in Lega Pro) e deve emigrare da un’altra parte.

Un altro esempio è il Ciserano magistralmente condotto da Olivo Foglieni che ha già superato la categoria a cui deve appartenere una squadra di paese. Anche in serie D ha già fatto i play off ma cosa fare se il presidente vuole fare un ulteriore passo in avanti ? E’ utile pensare di portare il Ciserano in Lega Pro ?  Senza offesa per nessuno, il seguito di persone che ha il Ciserano non è grandissimo, se andasse a giocare in un’altra città cosa succederebbe ? Stesso discorso per il Caravaggio del presidente Mombrini che negli anni scorsi aveva fatto un tentativo di fusione con l’ Uso Calcio ma scegliendo una squadra e una persona poco adatta al “stare insieme” come Guerini e la nuova società Uso Calcio Caravaggio è morta subito e non ha avuto seguito come era ampiamente prevedibile perché né un paese né l’altro si sentivano rappresentati.

Allora che fare se i due presidenti non volessero accontentarsi della serie D ? Quale è la seconda città della provincia di Bergamo ? Treviglio che ha 30.000 abitanti, ad un km c’è Caravaggio che ne ha 16.000 ed a tre km Cassano d’Adda 19.000, un bacino da 65.000 persone in più c’è Ciserano che è solo a dieci km. Quindi bisogna pensare ad una fusione una nuova società ? NO la risposta è NO !!! E’ necessario avere una squadra che abbia storia calcistica e dimensioni della città adatta alla Lega Pro e Treviglio con la Trevigliese ha tutto ciò che serve. Mi raccontava l’allenatore della Giana Cesare Albè che quando era un ragazzo faceva da Cassano a Treviglio a piedi per veder giocare la Trevigliese !! Non la TreviglioCassanoCaravaggioCiserano, la TREVIGLIESE. I biancazzurri hanno una storia centenaria, negli anni 60 hanno fatto la serie C con lo stadio pieno di gente e per tanti anni anche la serie D. Ora il pubblico è molto diminuito ma una fusione di una squadra dal nome bizzarro non credo attiri nessun abitante di Treviglio e dintorni.

I due presidenti Foglieni e Mombrini dovrebbero avere la lungimiranza di rinunciare ad un pezzettino del loro cuore e la loro storia sportiva per costruirne una più grande, unirsi agli attuali dirigenti della Trevigliese (auspicando siano disponibili) e fare un nuovo consiglio di amministrazione per riportare la squadra biancazzurra ai fasti di un tempo e la provincia di Bergamo ad avere finalmente una seconda squadra seria e seguita stabilmente fra i professionisti. Il grande ostacolo è lo stadio Zanconti che deve essere ristrutturato ed adeguato alle esigenze della Lega Pro e qui ci viene ad esempio quel grande, lungimirante e mecenate sportivo che è il presidente della Giana Oreste Bamonte che ha ristrutturato il “Città di Gorgonzola” in collaborazione con il comune ma usando sue risorse personali e comunque rientrando in parte con gli aiuti federali, costruendo una bellissima casa della Giana. Questo dovrebbe fare l’ipotetico nuovo consiglio di amministrazione della Trevigliese prima di ogni altro provvedimento anche sportivo e cioè, come ogni buona famiglia, costruirsi la propria casa. Capisco che sia un progetto difficile ed ambizioso ma come i presidenti sapranno con il calcio più si sale di categoria e … più ci si diverte !!!  

ANTONIO MILANESI